La Pace è questione di allenamento, per liberarci dalla schiavitù della mente.
La realtà manifesta.
Se è vero che la realtà manifesta è la proiezione dell’interiorità degli individui, c’è da chiedersi: “come mai il mondo vive costantemente in guerra?”. In particolare modo in questo periodo nel quale, in Europa, i conflitti bussano alla porta di casa. La risposta non è facile perché in qualche modo ha a che fare con ognuno di noi e potrebbe mettere in discussione ogni persona presente sul pianeta terra. L’essere umano a “trazione mentale”, a mio avviso, non è abituato a conoscere se stesso in profondità, o meglio, non è abile a sperimentare ed esplorare la propria interiorità, a ri-cordare il proprio vero io, precludendosi in tal modo la possibilità di conoscersi per quello che è in Realtà: un essere potenzialmente costituito di pace e gioia. Conoscere la nostra vera essenza è questione di allenamento, di esercizio volto ad armonizzare le parti che ci costituiscono: corpo, mente e spirito; con particolare attenzione alla mente e alle sue funzioni e le sue innumerevoli “contraddizioni”.
L’uomo moderno ha fortemente sviluppato la propria funzione mentale, la propria personalità duale, dimenticando l’aspetto spirituale e corporeo (sensazioni). Faccio questa affermazione senza alcuna valutazione di merito, senza alcun giudizio; è accaduto. Nel corso dell’evoluzione l’uomo ha imparato a funzionare sempre più come un moderno computer, e come un computer è diventato condizionabile dall’esterno, progredendo al “tempo” di 0 e 1, giusto o sbagliato, buono o cattivo, bello o brutto ecc. ecc. Il progresso, nella sua accezione più ampia, è avvenuto così, sviluppando continuamente modelli scientifici in ogni campo. Effettivamente, per una buona fetta di popolazione mondiale, negli ultimi decenni è aumentato notevolmente il benessere materiale e l’aspettativa di vita, ma paradossalmente sono aumentate le disparità, non tanto perché ci siano poveri sempre più poveri ma, all’opposto, si è creato un nuovo gruppo umano di ricchi sempre più ricchi. E per ricchezza intendo sempre quella materiale.
Abbiamo dimenticato la ricchezza spirituale!
A mio avviso prova ne è il fatto che gli stati “ricchi sempre più ricchi” siano i più grandi speculatori in tempo di guerra, sia essa tradizionale (bombe e missili per intenderci) sia pandemica (privatizzazioni e impoverimento della sanità pubblica a favore di interessi privati, sperimentazioni di armi batteriologiche ecc.). Costruire armi, per gli stati che le usano come mezzo di difesa, potrebbe anche avere un senso, ma esportare armi come fonte di arricchimento è umanamente folle. Capita così che negli ultimi anni l’Italia sia diventata il 4° esportatore mondiale di armi, subito dietro a Francia, Inghilterra e USA (nell’illusione di esportare democrazia). Certamente questi stati non si stanno allenando alla Pace. Accade altresì che il picco di produzione e vendita di armi, a livello mondiale, si sia verificato nei due anni di pandemia, alla faccia del virus e degli investimenti sempre in calo nella sanità.
La pace interiore
La Pace è questione di allenamento personale, non delegabile alle istituzioni perché, se presente, la nostra “guerra interiore” si trasforma, sommata a quella degli altri, in guerra manifesta. Analogamente la nostra pace interiore si può trasformare in pace manifesta. Possiamo prenderci cura, ognuno per se, del nostro io, alla ricerca di chi siamo veramente, scoprendo magari che la guerra è frutto della nostra mente duale e della separazione che percepiamo, e che noi non siamo solo la nostra mente.
C’è un filo dorato che collega i cuori di tutti gli esseri umani, sta ad ognuno di noi prenderci cura del nostro pezzetto.