Alzare lo sguardo
L’atteggiamento espansivo che “allarga la vita”.
A volte ci troviamo invischiati in situazioni complicate che possono generare sofferenza. Quando non sappiamo scegliere, ad esempio, la nostra testa è in preda ad un turbine di pensieri che non trovano ne capo ne coda; pensieri in loop che tornano e ritornano spostando le nostre scelte da una parte all’altra, spesso agli antipodi. E’ questo uno dei casi in cui perdiamo energia, “sprecandola” nel tentativo di reggere una o più situazioni che non soddisfano alcuni nostri importanti bisogni.
Di recente un amico mi ha parlato della situazione che stava vivendo e che lo appesantiva molto: dopo molti anni di lavoro in una importante azienda, aveva avuto l’opportunità di mettere a frutto alcune sue competenze, pensando ad un lavoro in proprio come libero professionista. Una parte di lui poneva una forte resistenza a questa eventualità, un’altra era euforica al solo pensiero di potersi sperimentare in un progetto che lo entusiasmava. La prima era appesantita dal senso di responsabilità verso la famiglia e condizionata da valori indotti dall’esterno, mentre la seconda viveva momenti di forte energia e creatività nel progettare il futuro, facendolo sentire più connesso anche negli affetti.
Alzare lo sguardo significa vedere gli accadimenti con nuova prospettiva, più ampia. Espandendo il contesto comprendiamo, all’interno dei nostri pensieri e delle nostre sensazioni, maggiori informazioni e input anche di tipo “sottile”, sia cognitivi che energetici. In questo spazio spesso si manifestano le intuizioni o insight, che sono la sintesi evolutiva di tutti gli elementi a nostra disposizione in un determinato momento. Gli insight emergono istantaneamente alla nostra coscienza, come bolle che si originano dalla nostra intelligenza più naturale ed evoluta, aprendoci al mondo delle possibilità.
Ciò che accade quando ci prendiamo il tempo per meditare, respirare, esprimere i nostri bisogni o fare qualsiasi attività ci porti gioia, è proprio il manifestarsi di questo spazio dove la nostra parte essenziale si sente libera e gioisce nel potersi esprimere creativamente.
Alla fine, l’amico che voleva lasciare un lavoro ben retribuito e sicuro all’età di 55 anni, per dedicarsi a ciò che più lo faceva sentire vivo, ha pensato bene di farsi accompagnare, attraverso l’attività di COUNSELING INTEGRALE® in un percorso di ascolto delle proprie emozioni rispetto le situazioni che stava vivendo, cercando di far emergere il più chiaramente possibile i bisogni fondamentali delle sue parti in gioco per poi decidere con maggiore consapevolezza. …to be continued… 🙂